Passeggiando per le campagne pugliesi, c’é una cosa che non passa inosservata, è il grande incavo interno al tronco degli ulivi.

 Non è semplicemente il frutto di un processo naturale ma si collega ad un trattamento che si chiama slupaturaeffettuato nel corso degli anni dai contadini .
 
Si scava l’interno del tronco per rimuovere la parte marcia quando il tronco é attaccato dalla lupa ossia la carie del legno, una malattia causata da dei funghi e che fa perire l’albero. 
 
Per evitare che la malattia attecchisca nuovamente, lo strato che affiora sotto quello rimosso viene impermeabilizzato con il fuoco oppure con prodotti impermeabili.
 
 Nelle campagne pugliesi è facile incontrare alberi scavati al centro. Alcuni sono scavati così tanto da sembrare due alberi differenti.
 
“Ma se sono divisi in due come fanno a sopravvivere ancora?” chiese un signore durante una passeggiata nelle campagne di Monopoli. “Si nutrono attraverso le foglie e le radici, non hanno mica lo stomaco e gli organi al centro come gli umani!” rispose suo figlio piccolo.
 
 

Questi alberi così grandi, sono stati introdotti in Puglia tanto tempo fa.

 Ci sono varie correnti di pensiero. Una di queste sostiene che gli ulivi siano stati introdotti in Puglia dai Messapi, un’antica popolazione proveniente dall’Oriente che si stanziò in Puglia ancor prima dei Greci e dei Romani forse già dall’VIII secolo aC. Ad essi qualcuno attribuisce anche l’innesto dell’arbusto dell’ulivo “olivastro” con l’ulivo domestico al fine di produrre maggiori quantità di olive.
 
Tanti anni sono passati ed oggi in Puglia ci sono ulivi così accoglienti da ospitare anche 4 persone nella loro parte cava. Se avete 2 o 3 amici o parenti potete venire a provare di persona l’abbraccio di un vecchio ulivo rugoso.